DA QUARNA AL RANGHETTO

di Roberto Mazzetta

Alpe Camasca
 
La chiesetta degli Alpini all'Alpe Camasca
 
quasi al Ranghetto
 
Ranghetto

Quarna, anzi le Quarne: Quarna Sopra e Quarna Sotto, due piccoli paesi del Cusio non lontani da Omegna. Sono famosi per la produzione artigianale di strumenti a fiato, noi, però, il fiato lo avremo bisogno per ragioni meno musicali. Infatti è da qui che parte il nostro itinerario in mtb. Lasceremo l'auto a Quarna Sopra (m.866), poco dopo il Museo c'è un vasto parcheggio e le indicazioni per l'Alpe Camasca sulla sinistra che sarà la prima tappa. Inforcata la bici non ci resta che imboccare la strada che attraversa la parte alta del paese. Siamo su asfalto e in salita, non ci sono bivi significativi, per cui problemi di orientamento non ne avremo. A parte la pendenza, gli unici ostacoli possono essere rappresentati da cagnetti isterici e poco ospitali che schizzano fuori inopinatamente dalle proprietà private. Si procede tra bei boschi e prati fino a raggiungere, dopo poco più di 3 chilometri, l' Alpe Camasca (m.1230). Qui le vecchie baite sono state trasformate, in modo non sempre felice e in sintonia con lo stile locale, in seconde case. L' Alpe è stata protagonista di importanti eventi legati alla Resistenza e fu sede operativa degli uomini del Capitano Beltrami. Da qui passa il "sentiero Beltrami", una lunga galoppata sui monti, da Omegna a Megolo, in Ossola, attraverso la Val Strona. Lo stesso percorso che, in condizioni drammatiche, compirono quei combattenti tanti anni orsono prima dello scontro fatale con i nazi-fascisti. Noi invece, giunti alla fine dell'asfalto, seguiremo verso sinistra le indicazioni per il Monte Croce, il Colle del Ranghetto e la Bocchetta di Val Foglia. D'ora in avanti si procederà su sterrato tra fitti boschi di faggio, affacciandoci sul selvaggio versante della Val Strona. Giunti alla Bocchetta di Val Foglia, chi lo volesse, potrebbe lasciare la bicicletta e salire in circa un'ora sulla cima del Monte Croce (indicazioni). E' solo una timida proposta. Imperativo, invece, è continuare, in discesa, sullo sterrato. L'ambiente è molto suggestivo tra boschi e distese di felci dove non è improbabile scorgere caprioli. Si guadano vari torrentelli senza problemi anche in caso di molta acqua. Si sale e si scende ma senza strappi spacca gambe. Finalmente appare la nostra meta finale: il colle del Ranghetto (m.1317) con la sua cappelletta. Il colle, un’ampia sella erbosa, era una importante via di comunicazione tra il Cusio e la Val Sesia. Dal Ranghetto, infatti, su rotabile, si scende a Camasco e da qui a Varallo Sesia. Un segnavia indica Quarna Sotto, potrebbe essere un percorso alternativo di rientro. Personalmente non lo conosco, pertanto non so se si tratta di una via ciclabile consigliabile. Per evitare guai, giriamo il mezzo a pedali e rientriamo per la stessa via. Il giro completo è di venti chilometri. La parte più ripida è quella su asfalto fino all'Alpe Camasca, la ciclabilità è del 100%.